Mi piacciono molto i film di Woody Allen, soprattutto i primi (anni ‘70-‘80). Così ho deciso di leggere anche un suo libro.
Forse potevo anche non farlo. Quei dialoghi e quelle vicende surreali, che sul grande schermo lo hanno reso un mito, in questi 18 racconti perdono forza e incisività.
La lettura non è poi stata divertente come mi aspettavo, forse anche per quelle continue citazioni a personaggi e a fatti della cultura americana a me sconosciuti.
Una riflessione sul nostro mondo non perfettamente riuscita; quasi tutti i racconti partono da un fatto di cronaca reale trasposto in una realtà surreale, di pura anarchia, dove tutto è possibile fino al parossismo. Ma questa sua interpretazione comica della vita non basta a rendere i racconti unici e irripetibili, come invece scrive "The New York Times" sull'aletta della copertina.
Forse potevo anche non farlo. Quei dialoghi e quelle vicende surreali, che sul grande schermo lo hanno reso un mito, in questi 18 racconti perdono forza e incisività.
La lettura non è poi stata divertente come mi aspettavo, forse anche per quelle continue citazioni a personaggi e a fatti della cultura americana a me sconosciuti.
Una riflessione sul nostro mondo non perfettamente riuscita; quasi tutti i racconti partono da un fatto di cronaca reale trasposto in una realtà surreale, di pura anarchia, dove tutto è possibile fino al parossismo. Ma questa sua interpretazione comica della vita non basta a rendere i racconti unici e irripetibili, come invece scrive "The New York Times" sull'aletta della copertina.
Risparmiate i soldi per andare a vedere Sogni e delitti, il suo ultimo film in uscita a febbraio al cinema, sicuramente Allen lì non deluderà.
Nessun commento:
Posta un commento