mercoledì 13 luglio 2022

Caro Presidente Mattarella

Caro Presidente Mattarella,
quando avevi rinunciato a ricoprire nuovamente la carica, perché desideroso di una vita normale, fatta di passeggiate mattutine e ozi pomeridiani (così voglio immaginare) ti sei invece trovato a dover mettere da parte la tua agognata mise casalinga per rivestire nuovamente i panni del Presidente. Come ti stimo, non sai quante volte ho pensato "ma chi gliel'ha fatto fare", "poverino".  Potevi stare a Villa Borghese su una bella panchina al sole, oppure in un Caffè a trangugiare tisane e leggere noiosi quotidiani (così voglio immaginare). Quanta gratitudine ho per te, per la pazienza che hai nel ribadire concetti elementari a chi non vuole proprio sentire, per le tirate d'orecchio continue agli incompetenti che ci dovrebbero governare. Sei un uomo mite, gentile, responsabile. Ma i tuoi sacrifici ci salveranno? No, caro Presidente. Perché non bastava il COVID, un governo incapace di eleggere perfino un nuovo Presidente, la guerra in Ucraina, la crisi economica, la siccità, no, non ci bastava, adesso stiamo per assistere all'ennesima crisi di governo. E chi lo salverà questo governo ancora una volta? Tu.
Presidente Mattarella, questa volta permettimi di farti salvare da te stesso e da tutto ciò. Ti ringrazio per tutto quello che stai facendo per noi, ma, credimi, è vano e inutile. Coltiva sogni più realistici, riprendi contatto con la tua essenza. Hai sofferto e soffri con noi da troppo, è ora di dire basta. E se nei prossimi giorni incontrando per esempio Draghi, o tutti gli schieramenti politici insieme ti venisse da dirgli "M'avete rotto er ca@@o! Siete una massa di ragazzini petulanti, che non avete voglia di crescere. Sapete che c'è? Io me ne vado al mare in Sicilia e voi adesso vi sbrigate le cose da soli!" da tutti noi italiani partirebbe una ola immensa 
e compatta dalle Alpi fino alle isole (così voglio immaginare). Perché in fondo tu Mattarella sei un ostaggio e una vittima come tutti noi di questa gentaglia corrotta, indifferente e irresponsabile che ci governa. Pensaci Sergio! 
Con rinnovata stima e affetto.
P.S.: ti aspetto per una passeggiata a Villa Borghese. 

giovedì 10 marzo 2022

Guerra

Eccoci qui, si parlava nel precedente post di Covid, di persone divise e della necessità di trovare un modo per ricostruire i rapporti tra individui, cercando di comprendere le fragilità di ciascuno di noi e aiutare chi ne ha più bisogno, perché solo uniti potremo affrontare le prossime sfide terrene, prima tra tutte quella del clima.

E niente, come sempre la realtà supera l'immaginazione. Una guerra in Europa, dopo due anni di Covid, che per la cronaca vive e lotta ancora insieme a noi, è un passo indietro per l'intera umanità.

Una guerra di serie A, niente a che vedere con quelle di altri paesi (Siria, Afghanistan, Yemen, Somalia ...), questa interessa un po' tutti e spaventa un po' tutti.

Ecco, la mia riflessione non è su questa guerra, ma la guerra è l'occasione per ragionare su quanto l'Uomo non abbia ancora fatto un passo avanti dal tempo delle caverne, sulla sua ipocrisia, arroganza, egoismo e mancanza di empatia.

Durante questa guerra abbiamo visto:

- sui social e i mass media: tifoserie che difendono uno schieramento o l'altro, urlandosi addosso offese e minacce di ogni tipo

- in Ucraina: gente in fuga alle stazioni dei treni selezionata in base al colore della pelle, persone di colore si sono sentite dire prima gli ucraini

- un'Europa accogliente verso i rifugiati ucraini, ma che per anni, e ancora adesso, fa finta di non vedere quelli scappati dalle altre guerre, evitando di assumere qualsiasi posizione

- un'Europa che arma l'Ucraina invocando la pace

Tutto questo è raccapricciante, un'Europa svuotata di valori, un mondo alla rovescia, dove gli interessi economici e geopolitici sopraffanno i diritti umani.

Davvero la guerra è la cosa peggiore che possa capitare, o è solo lo specchio della realtà che viviamo?
Ossia, nonostante nel mondo ci siano molte persone che portano avanti percorsi di amore e empatia, alla fine è la parte oscura che alberga in tutti noi che al momento sta vincendo. Se non cambiano questo atteggiamento, prima o poi tutti ne pagheremo le conseguenze.
Il clima che cambia, a differenza della guerra, che può essere anche molto grave, è una catastrofe senza punto di ritorno.


Giusto per ricordare cosa dovremmo fare:

COSTITUZIONE ITALIANA 

Art.11 L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

lunedì 22 novembre 2021

Era Covid - step 2

Che poi all'inizio era davvero terrificante. Tutti quei morti, l'assenza di terapie efficienti, la paura di non riuscire a trovare un vaccino in poco tempo, il dubbio di aver contratto la malattia dopo aver toccato il cibo al supermercato, la vita spazzata e spezzata di colpo. Tutto sembrava così irreale, uno tsunami che travolge persone ogni dove, senza fare distinzioni, se non per l'età. 

Questo era in principio.

Forse, ripensandoci, è stato il periodo più bello dell'era Covid, certo ci sono stati tanti morti, ma eravamo uniti, la sofferenza dei singoli era il pianto di tutti, la battaglia la combattevamo insieme, tutti  a casa, rispettando le regole, con poche eccezioni.

Molti iniziarono a scrivere sui muri delle strade, sui cartelloni appesi alle finestre, sui social la frase "andrà tutto bene".

E poi, poi è cambiato tutto.

Nulla è andato più bene. O meglio, il vaccino è stato trovato in tempi rapidissimi, le terapie per il Covid sono migliorate, i morti calati drasticamente. 

La vita ha ripreso a scorrere, non come prima, ma abbiamo potuto vivere l'estate in maniera tranquilla. Meno bene è passato il Natale, ma poi di nuovo è arrivata un'estate abbastanza normale, tra disinfettanti, mascherine e green pass, abbiamo potuto fare tante cose.

Ed eccoci qui, ad oggi.

Quando è cambiato tutto? Quando da "andrà tutto bene" siamo arrivati a dire "è tutto un complotto", "il Covid non esiste", "ci stanno uccidendo tutti", "il vaccino uccide più del Covid"?

Siamo in tanti su questo pianeta, la maggior parte della gente è responsabile e civile. Ma quella esigua minoranza che riempie i giornali, le tv e i social con l'arroganza dell'ignoranza di sapere quello che nemmeno gli scienziati sanno fino in fondo è davvero raccapricciante.

E così oggi viviamo nella era Covid 2, dove la maggior parte delle persone fa quello che può, in base alle nostre conoscenze mediche, e una minoranza invece è piena di rabbia e paura, e rifiuta qualsiasi aiuto in nome di una libertà senza confini.

Il Covid ha risvegliato in alcuni sentimenti molto istintivi, soprattutto quelli legati alla paura.

La paura dei cambiamenti, la paura di morire, la paura di non aver più tutto sotto controllo. 

Per placare queste paure, legate all'impossibilità di cambiare le cose, alcune persone si sono costruite mentalmente una realtà altra, dove esiste una soluzione facile al problema, dove è facile trovare un colpevole e una motivazione a quello che succede. Costrutti del genere possono poi rendere le persone rabbiose e violente verso la realtà che vivono.

Ed ecco le piazze con gente che urla, litiga e distrugge quello che trova. 

Persone, fino a ieri amiche, che non si parlano più o si guardano in modo diffidente perché hanno scoperto di avere opinioni diverse sul Covid.

I mass media propongono dibattiti continui su cosa sia giusto fare o non fare tra schieramenti diversi, tra urla, litigi e parole fuori luogo.

Però nessuno parla del disagio, della paura e della fragilità di chi urla, di chi crede che tutto sia un complotto perché non ha gli strumenti per affrontare la vita vera, imprevedibile e a volte spietata senza un perché.

Siamo tutti fragili, abbiamo tutti bisogno di aiuto prima o poi nella vita.

Rimanere umani oggi per me significa soprattutto venire incontro a chi oggi sta gridando il suo "aiuto" in modo arrogante e rabbioso.

Come fare per aiutarli? Non lo so, ma questa umanità divisa e contrapposta mi fa tristezza, mi dà idea che ancora una volta si stia perdendo l'occasione di crescere non come persone ma come un unico organismo che vive e respira su questo pianeta. 

Per salvarci dalla vera sfida del futuro, la crisi climatica, abbiamo bisogno ora più che mai di iniziare a cooperare e aiutarci. 

Chi salva una vita salva il mondo intero.

sabato 9 gennaio 2021

Black lives matter?

Le vite dei neri contano. Contano quando devi vincere nello sport. Contano quando è necessario lavorare duramente e si è sottopagati. Contano nelle conversazioni di quelle persone ipocrite e ignoranti. Contano nelle pubblicità inclusive. Contano negli articoli sensazionalistici dei giornali. Contano nella propaganda politica. Contano, come contano nei loro rispettivi ambiti, gli omosessuali, le donne, i bambini. Tutti contano. Solo gli uomini bianchi non contano. Non ne hanno bisogno.

martedì 16 giugno 2020

La vera ricetta della paella valenciana cotta a legna

Questa ricetta mi è stata da una famiglia valenciana che cucina un'ottima paella, e non solo. La ricetta prevede la cottura nel forno a legna nella tipica padella, la "paellera", ma si può utilizzare la macchina a gas e una padella antiaderente grande, ovviamente il sapore sarà diverso ma sempre apprezzabile.
La ricetta originale prevede oltre al pollo, le spuntature di maiale e il coniglio, io uso solo il pollo con buoni risultati. 


Ingredienti per 8-10 persone:

720 g Riso Bomba (va bene anche la qualità Roma o Arborio)
700 g pollo 
500 g spuntature di maiale 
700 g coniglio 
5 cucchiai di passata di pomodoro 
350 g fagioli corallo 
70 g fagioli spagnoli 
18 cl olio evo 
2 rametti di rosmarino 
q.b zafferano 
q.b sale 


Procedimento:

Versare l'olio evo nella padella.




Quando l'olio è caldo aggiungere la carne e abbrustolirla.




Disporre la carne ai lati della padella.