giovedì 10 marzo 2022

Guerra

Eccoci qui, si parlava nel precedente post di Covid, di persone divise e della necessità di trovare un modo per ricostruire i rapporti tra individui, cercando di comprendere le fragilità di ciascuno di noi e aiutare chi ne ha più bisogno, perché solo uniti potremo affrontare le prossime sfide terrene, prima tra tutte quella del clima.

E niente, come sempre la realtà supera l'immaginazione. Una guerra in Europa, dopo due anni di Covid, che per la cronaca vive e lotta ancora insieme a noi, è un passo indietro per l'intera umanità.

Una guerra di serie A, niente a che vedere con quelle di altri paesi (Siria, Afghanistan, Yemen, Somalia ...), questa interessa un po' tutti e spaventa un po' tutti.

Ecco, la mia riflessione non è su questa guerra, ma la guerra è l'occasione per ragionare su quanto l'Uomo non abbia ancora fatto un passo avanti dal tempo delle caverne, sulla sua ipocrisia, arroganza, egoismo e mancanza di empatia.

Durante questa guerra abbiamo visto:

- sui social e i mass media: tifoserie che difendono uno schieramento o l'altro, urlandosi addosso offese e minacce di ogni tipo

- in Ucraina: gente in fuga alle stazioni dei treni selezionata in base al colore della pelle, persone di colore si sono sentite dire prima gli ucraini

- un'Europa accogliente verso i rifugiati ucraini, ma che per anni, e ancora adesso, fa finta di non vedere quelli scappati dalle altre guerre, evitando di assumere qualsiasi posizione

- un'Europa che arma l'Ucraina invocando la pace

Tutto questo è raccapricciante, un'Europa svuotata di valori, un mondo alla rovescia, dove gli interessi economici e geopolitici sopraffanno i diritti umani.

Davvero la guerra è la cosa peggiore che possa capitare, o è solo lo specchio della realtà che viviamo?
Ossia, nonostante nel mondo ci siano molte persone che portano avanti percorsi di amore e empatia, alla fine è la parte oscura che alberga in tutti noi che al momento sta vincendo. Se non cambiano questo atteggiamento, prima o poi tutti ne pagheremo le conseguenze.
Il clima che cambia, a differenza della guerra, che può essere anche molto grave, è una catastrofe senza punto di ritorno.


Giusto per ricordare cosa dovremmo fare:

COSTITUZIONE ITALIANA 

Art.11 L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

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