giovedì 6 marzo 2014

La grande bellezza?

Roma è bella. E’ una grande bellezza. Ma il film di Paolo Sorrentino non dà certo spazio alla bellezza della città eterna, piuttosto si occupa di citazioni di memoria felliniana e infarcisce dialoghi e atmosfere dei soliti clichè che tanto piacciono agli stranieri, meno credo a parte di noi italiani. Basta con questi italiani malinconici che passano da una festa ad un’altra con atteggiamenti di tedio e apatia.

Generalmente fa sempre piacere portare a casa un risultato internazionale che riguarda tutti noi italiani. In questo caso l’Oscar ricevuto forse non per tutti è stato un piacevole riconoscimento, almeno per me.

Avrei voluto che la nostra immagine esportata una volta tanto coincidesse con quella reale, dell’Italia di oggi, della Roma di oggi. Se da sempre Roma accoglie nel suo ventre stranieri e italiani ha comunque mantenuto fino a qualche decennio fa la sua personalità, le sue caratteristiche intrinseche, poi forse è cresciuta troppo e si è un po' “annacquata”. Difficile riconoscere oggi i tratti della romanità per chi non è cresciuto in questa città, se poi le tue radici non sono romane forse ancora più difficile scorgere le differenze tra ieri e oggi nei rapporti tra le persone che la vivono e di come è cambiato il modo di vivere la sua architettura. Ma nonostante i cambiamenti Roma c’è, è qui, per tutti quelli che hanno la fortuna di comprenderla davvero.

Io personalmente non ho amato il film anche per come è stata trattata Roma, una cartolina, una scenografia fissa, un poster. Roma è altro.

La sua bellezza superficiale, visibile a tutti, è anche nel Colosseo, nelle statue e nei palazzi antichi, nei giardini storici, ma per favore non diamo sempre solo questa immagine banale e scontata di una città che ogni giorno offre molto ma molto di più. L’ascolto, la comprensione della realtà che ci circonda è un esercizio di stile per alcuni difficile per molti impossibile.

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