venerdì 8 agosto 2008

Mammoni

Non molto tempo fa i mass media hanno dato ampio spazio al fenomeno italiano dei mammoni. Le tesi più disparate hanno preso corpo: colpa dei genitori possessivi, colpa dei figli immaturi, colpa del buco dell'ozono (immancabile)....ecc.
In questi giorni ho avuto modi di assistere a un paio di scene e ad un dialogo che mi hanno fatto riflettere sull'argomento.

Giravo per la mia città per delle commissioni e ho ascoltato la telefonata di un uomo di circa 40 anni, in giacca e cravatta, sicuramente in pausa pranzo dal lavoro. Parlava con la madre al telefono, come se fosse la sua donna, chiedendole dove era, cosa faceva e a che ora si sarebbero visti. Usava una voce tenera, con accenti di preoccupazione amorevole, insomma un attaccamento che molte mogli desidererebbero dai loro mariti. Una conversazione sdolcinata da coppia appena formatasi.

Entrando alle Poste (lo stesso giorno!), un ragazzo sulla trentina, vestito casual, viene chiamato dalla mamma con cui inizia a  conversare su quale cibo voglia mangiare per l'imminente pranzo. Non vuole mangiare grasso, forse è meglio un po' di carne ai ferri, si la carne va bene....insomma alla fine decide dopo buoni 5 minuti il menù del giorno.

L'altro giorno ho conversato con una mamma preoccupata per il figlio di 36 anni in quanto la futura nuora non stira le camice bene come solo lei sa fare, morale: anche se il figlio non vive più con i genitori, lei ancora le fa il bucato.

A noi donne fino ad oggi hanno detto che il nostro unico compito era quello di badare alla famiglia, di realizzarci esclusivamente nella cura dei figli. Questo credo che abbia portato le donne a non riuscire più a smettere di fare le mamme anche quando non è più necessario: come potrebbero continuare a ritenersi utili? In quale altro modo potrebbero sentirsi gratificate, vive?

L'invito che faccio a tutte le donne-mamme è quello di permettere a figli (soprattutto maschi!) dopo i 18 anni di essere liberi di assumersi le loro responsabilità, giuste o sbagliate che siano, solo così potranno davvero crescere e diventare uomini e mariti completi.

La società inoltre dovrebbe impegnarsi, mariti in prima linea, a dare più spazio alle donne oltre le pareti di casa (es.: aiuto nell'allevare i figli, possibilità di lavorare, spazio alla coppia).
Una donna che trova realizzazioni al di là della cura della prole, che è fondamentale ma non deve essere limitante, è sicuramente una donna più serena e disponibile a vedere crescere i propri figli.

P.s.: non ascolto sempre le telefonate degli altri.... :-)

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