lunedì 28 luglio 2008

Il congresso di Rifondazione Comunista, la sinistra italiana

Io credo che quando in un'automobile si è fuso completamente il motore, è inutile accanirsi nel volere ripararlo. Meglio sostituire l'auto.

Io sotto questi valori politici ci sono cresciuto, ma col passare del tempo mi sono andato scollando progressivamente, notando che le idee continuavano a stagnare..anzi.. a sparire.

Mentre in tutta Europa gli ex comunisti mutavano in socialdemocrazie progressiste, qui rimaneva una sorta di agglomerato munito solo ed esclusivamente di simboli di un "trapassato remoto", morto e sepolto. Solo
l'immagine di falce e martello (tra l'altro tristemente inflazionata da regimi crudeli), del Che, "o bella ciao" e vecchi slogan anni 70. Rappresentativi sì della matrice,  ma assolutamente insufficienti a definire un movimento politico dei giorni di oggi.

Due anni fa Bertinotti ebbe l'opportunità di porre piccole condizioni per partecipare al governo, condizioni dalla parte del lavoratore, dalla parte del popolo.. (una su tutte la FINE del precariato e dell'orrenda legge Biagi, che di Biagi non è)... ma è subito sembrato troppo interessato alla poltrona di presidente della camera e a soventi apparizioni nel triste salotto di Porta a Porta...

Circa tre anni fa, durante una manifestazione contro il precariato, mentre un ragazzo al megafono spiegava le perversioni e gli infausti effetti della legge Biagi è arrivato un gruppo di persone con bandiere di rifondazione e lo hanno interrotto cantando a squarciagola  "o bella ciao"... un'allegoria interessante di ciò che è oggi la sinistra italiana.

Per me il comunismo italiano è morto. Basta con il sentimentalismo politico, ormai è troppo tardi anche per l'autocritica. Bisognerebbe ricominciare da capo, con un soggetto assolutamente NUOVO, che non è certo il PD, un soggetto da cui far sparire, una volta per tutte, la falce ed il martello, simbolo ormai appartenente al nostro passato.

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