giovedì 30 aprile 2009

Una pietra emiliana....

Questo raccontino surreale è composto da vari strafalcioni ascoltati dalla variegata italica razza umana. Nel 70% dei casi, ne sono stato testimone oculare, nel resto raccontato da amici.



Sono uscito di casa stamattina il mio giardino è allo STATO EBRAICO ed è rifugio di vari animali.

Un cane ha preso la RINCARICA ed ha aggredito un gatto ma questi si è difeso a SPATATRAC… poi sono intervenuto a separarli. Il cane era veramente brutto, sembrava il MOSTRO DI NAZARETH. è subito accorso il suo padrone, un signore attempato che parlava troppo forbito, ho dovuto consultare il mio vocabolario ZACCARELLI per controbattere alle sue POLENICHE. In seguito si è risolta la situazione… io sono sempre pronto a LANCIARE UNA LANCIA a favore degli indifesi.

Quando si è ristabilita la calma è arrivato "er crosta" noto delinquente di zona, cui una commissione giuridico-sanitaria attribuì la "MENTALITÀ INFERNALE" e quando lo racconta, commenta laconicamente: "manco avessi fatto nò STRUPO...".

Sono andato al bar vicino casa per un caffè, entra una signora e chiede “c’è una toilette?” e il barista “no, abbiamo finito le TAVOLETTE”.

E' arrivata l'ora di pranzo e mi è venuto un ANGOLIO allo stomaco, così ho ingurgitato qualcosa di COSTANZIOSO.; poi ho mangiato una liquirizia e dato che mi aveva annerito i denti, li ho lavati 2 volte con il dentifricio TURBA.

Dopo pranzo dovevo andare a trovare un mio amico e visto che la mia macchina è nuova e lui vive in una zona AEROGENA della città ho preferito prendere il PULMA.

Poi al ritorno son passato prima, in una profumeria dove ho acquistato il mio dopobarba favorito: AU DE TUALET, e poi in libreria dove ho acquistato “Anna Karenina” che è una PIETRA EMILIANA della letteratura mondiale.

E CONUNQUE…. Finalmente arrivo a casa, un bel un VOSKA lemon poi a nanna. Purtroppo però non so se dormirò in pace: nel mio condominio c’è una situazione molto tesa tra vicini… simile a quella che c’era durante la guerra nei balcani in SBORNIA ed in CRAVATTA.

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