sabato 16 febbraio 2008

Chesil Beach

Chesil Beach, il nuovo libro di Ian McEwan, non mi ha conquistato come avrei voluto.
L’autore anche questa volta riesce a descrivere situazioni e sentimenti comuni, in questo caso direi anche banali, in modo straordinario, ma non lascia il segno.
La storia è ambientata in Inghilterra agli inizi degli anni ’60, due giovani sposi si ritrovano la notte di nozze in una nuova intimità che non riescono ad affrontare e che li porterà ad una immediata separazione.
Forse il tema trattato può essere più apprezzato dalla generazione dell’autore (nato nel ‘48) e da quelle precedenti che non da quelle successive. Io ho letto il libro come il resoconto di una realtà sociale passata che mi ha aiutato a comprendere meglio quello che devono aver vissuto per lo meno i miei nonni appena sposatisi.
Il finale poi mi sembra affrettato, troppo tirato via, come se la storia avesse perso d’interesse per lo stesso autore dopo aver narrato la rottura dei due giovani sposi.
Rimane comunque un libro piacevole, merito di una scrittura ricercata e allo stesso tempo scorrevole.

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